MANTELLASSI E L’IMPRENDITORIA FEMMINILE

Quando le donne giocano un ruolo chiave nell'affermazione di un brand

Le donne imprenditrici rappresentano un enorme valore per la nostra economia e sono sempre più un argomento sul quale sociologi e studiosi spendono fiumi di parole, elencando qualità e prodigi di cui le donne sono capaci. Donne imprenditrici, donne in carriera, donne nel mondo del lavoro, donne alla ribalta nei vari settori del business mondiale: si parla di loro e si studiano strategie e motodi per valorizzare al meglio le enormi potenzialità femminili.

Oggi è così. Ma non in passato, quando era impensabile che alla guida di un’azienda ci fosse una donna.
Ed è proprio in quegli anni passati (1926) e dal sogno di una donna straordinaria (Elisa) che l’azienda Mantellassi è nata e, dalla Toscana, ha iniziato la sua espansione ed affermazione nel mondo dell’arredo e del design. Sono proprio le donne ad aver giocato un ruolo chiave nella crescita dell’azienda: prima Elisa e poi Roberta, ma non solo.

Elisa è la moglie di Remo Mantellassi ed insieme mettono insieme una bellissima famiglia, affrontando uniti i diffili e frenetici anni del primo dopo guerra.
Il sogno di Elisa fin dall’inizio era quello di creare un’impresa dedicata alla realizzazione di imbottiti di alto livello. Trasformare insomma la nascente azienda Mantellassi in una solida realtà imprenditoriale, affermata nel mondo e riconosciuta per il pregio e l’alta qualità del manufatto.

Forte, esigente, determinata, Elisa persegue i suoi obiettivi, circondata dal suo staff di maestri artigiani. Uomini e Donne che, guidati dalla grinta di quella donna straordinaria, vedono un grande futuro e decidono di combattere insieme a lei, condividendo momenti, gioie e dolori di quei difficili anni. Uomini e donne che alla fine hanno vinto e che ancora oggi custodistono, ancora vivi nella mente, ricordi, momenti e storie commoventi.

Una di queste, Gabriella Favi, responsabile del reparto cucito, si commuove ancora oggi nel ricordo di quegli anni: una commozione sincera e colma di gratitudine per essere stata una delle artefici di una realtà che ancora oggi conferma la sua leadership nel mondo dell’arredamento.

Nei primi anni novanta, mentre il progetto Mantellassi cresce sempre di più in tutto il mondo, l’eredità di Elisa viene raccolta da Roberta, moglie di Nicola (terza generazione Mantellassi), che si lascia coinvolgere dalla passione per l’arredamento e decide di lasciare l’azienda della famiglia di origine per seguire i suoi sogni ed iniziare la propria avventura in Mantellassi.

La sua vena creativa, spiccata e rigogliosa, sboccia quasi subito dando vita alle due collezioni di punta di quegli anni: Romantica e Etnica. Progetti fin da subito di grande successo planetario, che dall’Europa estendono l’eco di Mantellassi fino all’America. E così Roberta inizia a viaggiare: le prime fiere nel mercato russo e ucraino decretano successi strepitosi. Grazie a lei, l’azienda avvia collaborazioni con alcuni degli architetti più importanti del mondo, dando vita a nuove collezioni total look: nascono le collezioni Fashion and glamour e Deco glam. La creatività di Roberta, unita al suo entusiasmo ed energia positiva, coinvolgono in maniera travolgente tutti i gruppi di collaborazione, sfociando in successi e traguardi importantissimi. Roberta crea in breve tempo un gruppo di lavoro brillante e motivato, circondandosi di donne e uomini appassionati e innamorati del proprio lavoro.

Oltre a dedicarsi all’azienda, Nicola e Roberta riescono nel frattempo a metter su una famiglia straordinaria, con tre figli da crescere: oggi, i gemelli primogeniti (Marco e Giulio, trentenni) sono entrambi architetti e collaborano attivamente nell’azienda di famiglia insieme ai genitori. Il più piccolo Carlo, porta avanti gli studi universitari contibuendo già da ora ad alcuni importanti progetti di lavoro.

Figli, dipendenti, fiere, viaggi, collezioni, progetti: Roberta ha saputo organizzare la sua vita con vigore e determinazione, contribuendo attivamente all’affermazione di Mantellassi nel mondo.



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